LETTERA SU IRAP E 602

 

Bologna, 9/11/99

Ai Presidenti delle Leghe provinciali

e p.c. – Al Presidente Legacoop E.R.

e p.c. – Sig. L. Grassucci- Legacoop Roma

LL.SS.

 

Cari amici,

vi invio il materiale che ho consegnato ai Parlamentari presenti alla Presidenza regionale dell’8/1//99, nonché a Filippo Mariano e a Lelio Grassucci.

Riguardano:

  1. gli effetti, a campione, del superamento in tre anni del DPR 602, così come previsto dal testo di legge sul socio lavoratore recentemente licenziato dalla Commissione Lavoro del Senato;
  2. gli effetti, a campione, dell’andata a regime dell’IRAP nel 2001.

L’aggravio di costi derivanti dalla somma di queste due eventualità è talmente eclatante che credo non occorra aggiungere ulteriori commenti ai numeri stessi..

Come ben sapete, noi sosteniamo:

  1. la necessità di una riforma, anche profonda, del DPR 602, come già prevedeva l’emendamento Lega da noi ulteriormente rivisto;
  2. l’ipotesi di congelare l’IRAP al livello previsto per il 2000 come da seconda pagina degli allegati, cosa che il Governo può fare esercitando la delega relativa entro dicembre.

Contando di avere fatto cosa utile per eventuali vostre iniziative a riguardo, i più fraterni saluti.

 

Il Presidente

(Massimo Baviera)

 

 

DATI A CAMPIONE SU DIFFERENZA CONTRIBUTIVA DPR602/CONTR.DIRETTA

 

 

COOP

PROV.

602

C.D.

DIFF.

IRAP

TOT.DIFF.

% DIF.

2

BO

4.665

7.501

2.836

120

2.956

63

1

FE

2.439

5.943

3.504

149

3.653

150

1

FO

2.129

4.579

2.450

105

2.555

120

1

MO

1.792

4.140

2.348

100

2.448

136

2

PR

4.776

11.529

6.753

287

7.040

147

2

RA

5.306

9.664

4.358

185

4.543

85

2

RE

5.218

11.392

6.174

263

6.437

123

totali

 

26.325

54.748

28.423

1.209

29.632

112

  1. CIFRE ESPRESSE IN MILIONI DI LIRE
  2. COOPERATIVE CAMPIONE DELLE ATTIVITA’ DI FACCHINAGGIO E PULIZIE
  3. DATI RELATIVI ALL’ESERCIZIO 1998
  4. PROIEZIONE DELL’IRAP A REGIME ANNO 2001

 

 

LETTERA SU EMENDAMENTI 602

 

Sig. L. Grassucci - Legacoop Roma

e p.c. - Sig. B. Busacca - ANCST Roma

a) Esclusione degli organismi di fatto dall'ambito di applicazione del decreto del residente ella Repubblica 30 aprile 1970 n. 602, e previsione di un periodo di transizione ai fini ella trasformazione in enti cooperativi;

b) definizione della retribuzione imponibile necessaria al fine di garantire una adeguata copertura per i socí - lavoratori;

c) introduzione di un processo di razionalizzazione ed omogeneizzazione relativo alle diverse classi contributive e ai settori merceologici;

d) previsione di criteri volti a superare gradualmente i periodi medi convenzionali pari a sedici e quattordici giornate lavorative nelle cooperative operanti nel mezzogiorno e nelle isole;

e) individuazione del territorio regionale come ambito di applicazione dei decreti relativi alle classi iniziali di contribuzione per i singoli settori merceologici, con relativa definizione dei periodi di transizione;

f) adottabilità delle retribuzioni effettivamente erogate quale base imponibile della contribuzione previdenziale dei soci lavoratori appartenenti a specifici settori di attività merceologica, nonché dei soci con contratto di lavoro a tempo parziale, all' interno della cooperativa medesima;

g) allargamento delle attività previste nella tabella allegata al D.P.R. 602/70, ai fini dello sviluppo dell'occupazione soprattutto giovanile;

h) verifica concentrata della applicabilità delle norme di riforma degli ammortizzatori sociali.

Fraterni saluti.

p. la Segreteria operativa

Il Presidente

(Massimo Baviera)

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Bologna, 30/1/2001

 

Prot. n. 14/MB/mb

 

Ai Presidenti delle Cooperative di

Movimentazione merci

e p.c. – F. Tumino - ANCST Roma

e p.c. – G. Poletti – Legacoop E.R.

e p.c. – Ai Responsabili territoriali di comparto

 

LL.SS.

 

Cari amici,

 

il Comparto regionale delle cooperative di movimentazione merci riunitasi il giorno 30/1/2001, ha approfondito le seguenti questioni ed approvato il relativo documento.

Lo scenario in cui operano le cooperative di movimentazione sta velocemente evolvendo attraverso nuovi percorsi che produrranno cambiamenti importanti e radicali.

A fronte di una domanda sostenuta anche di livello qualitativo, rimane una difficoltà a produrre una offerta adeguata e puntuale, sia per carenza di mano d’opera, sia per carenze progettuali.

Permangono incertezze di prospettiva, carenze di solidità patrimoniale e di capacità d’integrazione ed innovazione.

Queste difficoltà sono acuite dall’aprirsi dei mercati, dall’entrata dei competitori internazionali, in particolare nel campo della logistica integrata che ha reali possibilità di sviluppo e di creazione di valore aggiunto.

Si auspica l’istituzione legislativa del pubblico registro delle imprese, per dare più regolamentazione e certezza alle attuali condizioni di competizione selvaggia.

Cresce sempre di più la necessità, anche in relazione alle evoluzioni dello stato sociale, di favorire e implementare, compatibilmente con le condizioni di legge, il ricorso alla previdenza integrativa, tramite i fondi pensione specificatamente istituiti, per garantire copertura previdenziale ai soci lavoratori interessati.

Al di là del percorso parlamentare del D.L. socio lavoratore, recentemente approvato al Senato e che si auspica concluso entro la legislatura, la necessità di una profonda revisione del DPR 602/70 si impone in relazione alle nuove condizioni del mercato del lavoro, caratterizzate da una cultura del tutto diversa rispetto a trent’anni fa.

Sotto la spinta della globalizzazione e della competizione internazionale, si sta passando da un sistema di garanzie di buon livello sia in materia di diritti sul posto di lavoro, che di assistenza e previdenza, a una situazione di ridotta protezione del lavoro e delle prospettive complessive di vita.

La concezione del lavoro e dell’organizzazione predominanti, nonché la conseguente legislazione, hanno teso a flessibilizzare le forme dei rapporti lavorativi.

Basti pensare, in questo senso, in relazione alle normative sull’interinale e sulla collaborazione coordinata e continuativa, alle continue spinte per renderli applicabili anche a settori e a figure professionali impropri.

In considerazione di quanto sopra, si evince che:

  1. nell’attuale quadro economico e di mercato, un superamento repentino della 602 comporterebbe effetti non sopportabili per molte cooperative interessate;
  2. è tuttavia necessaria una profonda riforma che adegui ed elevi la copertura economica e previdenziale dei relativi soci-lavoratori, magari differenziata nei modi e nei tempi per settori.

A questo fine:

  1. occorre delineare un percorso che potrebbe portare in tre anni ad adeguare il salario minimo convenzionale, sul quale si pagano i contributi previdenziali, a quello minimo dei lavoratori dipendenti;
  2. occorre analizzare settore per settore i tempi necessari, comunque non inferiori ai cinque anni, per l’adeguamento ai salari contrattuali di riferimento;
  3. occorre quindi istituire un gruppo misto di lavoro con le OO.SS., avente il compito di definire quanto sopra.

A tutto questo si aggiunge il superamento nel 2001 del regime transitorio dell’IRAP, che a consuntivo contraddirebbe il principio dell’invarianza contributiva che l’ispirava e per cui si auspica la necessaria attenzione delle Regioni, nel cui potere sta, fin dal 2000, la variazione fino a un punto in meno della relativa aliquota del 4,25%.

A tal proposito esprimiamo forte preoccupazione per la decisione contenuta nel bilancio regionale di previsione 2001 di lasciare invariata l’aliquota.

Ciò comporterà aumenti di costo fra il 10 e il 20% nelle cooperative del comparto.

Ancor più grave sarebbe analoga decisione sulla previsione 2002: il totale superamento del regime transitorio comporterebbe infatti maggiori costi fino a oltre il 60%.

Essendo ciò incoerente con il principio dell’invarianza contributiva e insostenibile sui conti economici, ci troveremmo costretti ad attuare azioni di protesta che vorremmo evitare in una Regione che dovrebbe invece ritenere prioritari i problemi sociali ed occupazionali.

Tutto ciò comporta una nostra capacità di iniziativa a diversi livelli e nei diversi campi di intervento, che attueremo nei modi e nei tempi più opportuni, a cominciare dal presente documento.

 

Il Comparto Regionale Movimentazione Merci

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Bologna, 31/8/2001

 

Prot. n. 115/MB/mb

Ai Signori:

B.Busacca

F.Tumino

A.Massarelli

 

LL.SS.

 

 

La Commissione regionale del Comparto Movimentazione merci dell’Emilia Romagna, riunitasi in data 30/8/2001, in vista dell’audizione ministeriale delle parti sul decreto governativo relativo all’art. 4 della legge 142, esprime gli orientamenti e le necessità seguenti:

 

  1. centralità del concetto di riforma, non di superamento del DRP 602;
  2. pluralità dei decreti, differenziati per settori merceologici;
  3. individuazione di una base imponibile ai fini contributi (minimale generale di contribuzione) corrispondente al 6° livello del contratto della logistica;
  4. progressione crescente delle percentuali di allineamento;
  5. mantenimento delle aliquote contributive 602 e dei premi speciali unitari INAIL;
  6. mensilità aggiuntive calcolate nell’imponibile solo a regime;
  7. decorrenza di fatto differita al 1/1/2003, in considerazione delle condizioni economiche, non adeguabili nel breve, degli appalti in essere;
  8. esclusione dalle disposizioni transitorie dei gruppi, delle carovane e degli enti di fatto;
  9. impegno della piena applicazione della legge 327/2000, anche per gli appalti privati, nelle modalità necessarie e nei confronti degli organismi e degli enti interessati;
  10. impegno per la rapida effettuazione della delega governativa sull’art. 17 della legge 97/2001.

 

Dalle prime risultanze di una rilevazione effettuata su un significativo campione del territorio regionale, che faremo pervenire appena terminata, risulta che il superamento della 602, con la piena equiparazione contributiva e assistenziale, porterebbe a regime un aumento attorno al 30% di costo medio per ora lavorata.

Superfluo ribadire che questo espellerebbe dal mercato la maggioranza delle nostre cooperative e l’immissione nel lavoro nero di decine di migliaia di lavoratori: si costituirebbero le condizioni totalmente sregolate del settore prima del conseguente DPR 602, il che costituirebbe un vero dramma per quei lavoratori, per l’insieme delle cooperative sane del comparto della movimentazione merci di Legacoop, ma anche per l’intero sistema paese.

 

La Commissione di Comparto

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